La raccolta differenziata nel modenese nel primo semestre del 2010 ha raggiunto la quota del 51,2% delle 228mila tonnellate di rifiuti complessivamente prodotte, con un ulteriore aumento rispetto al 50,9 per cento del 2009 . I dati scaturiscono dalle elaborazioni condotte dall’Osservatorio provinciale rifiuti in base alle informazioni fornite da Comuni e dai gestori del servizio Aimag, Geovest ed Hera.Tra i Comuni più “ricicloni” balza al primo posto Castelnuovo con il 64,3%, e Nonantola passa al secondo posto col 62,1%; a seguire Maranello (61,1%), Bomporto (59,9%) e Sassuolo (58,6%).
Ecco come sono stati gestiti e smaltiti questi rifiuti: il 50% proveniente dalla raccolta differenziata è avviato al recupero nelle 215 aziende modenesi del settore, lo 0,9% sempre proveniente dalla differenziata ma non recuperabile viene smaltito in discarica, il 24,1% finisce nel termovalorizzatore, il 7,4% viene avviato a impianti di selezione, il 17,6% nelle quattro discariche attive nel modenese (con un netto calo rispetto al 27,8% del 2005).
Complessivamente i modenesi hanno prodotto nei primi sei mesi di quest’anno 228.000 tonnellate di rifiuti di cui 110.743 tonnellate raccolte in modo differenziato ed avviate al recupero, evitanto quindi il conferimento all’inceneritore che, paraossalmente, proprio a causa di questo atteggiamento virtuoso, fatica ad incamerare le sue 180.000 tonnellate annue. Le cifre ad oggi indicherebbero che il termovalorizzatore di Modena risulti sovradimensionato e restano alcuni interrogativi sul motivo della realizzazione di una nuova linea da 64.000 tonnellate/anno a fronte della diminuzione di rifiuti conferiti, ma soprattutto desta preoccupazione la concessione della provincia sull’aumento del 50% per smaltimento tramite incenerimento dei rifiuti speciali, portando la quota da 30.000 a 45.000 tonnellate/anno con la motivazione che il termovalorizzatore o funziona a regime o funziona male.
Secondo gli studi effettuati l’incenerimento dei rifiuti produce circa il 25-30% di scorie, che pesano circa 80mila tonnellate. Del loro smaltimento a Modena dovrebbe occuparsi Italcic, ma a quanto pare, questo procedimento non sarebbe ancora operativo e le scorie modenesi attualmente sarebbero esportate in altre province. Su questo tema, l’assessore all’ambiente Stefano Vaccari afferma: «C’ è l’ intenzione di riqualificare l’ex discarica di via Caruso, facendone il polo del riciclo. Italcic avrà a disposizione un impianto di preselezione all’entrata, che consenta di fare una migliore cernita del materiale, come avviene a Vedelago. Lo smaltimento delle ceneri ad oggi avviene solo in modo parziale».
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